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Nicola Gratteri ad Ecolandia

Un grande dispiegamento di forze dell’ordine ha caratterizzato la presenza del giudice Nicola Gratteri a Ecolandia. È risaputo di come il procuratore capo di Catanzaro per le sue inchieste e le sue azioni sia nel mirino delle cosche. Ma questo non gli impedisce di portare avanti non solo un’azione giudiziaria ma un’altrettanta importante azione culturale, incontrando pezzi di cittadinanza attiva laddove possibile. Ancora una volta Ecolandia ha riscoperto con la presenza del giudice la sua vocazione di bastione culturale e civile non in contrapposizione ma in inclusione. In tanti hanno risposto alla proposta degli organizzatori di venire, nell’ambito del festival “Spettacoli nella natura”, ad ascoltare la presentazione di “Fuori dai confini, la ‘ndrangheta nel mondo”, l’ultimo libro scritto a 4 mani con il prof. Antonio Nicaso.

Nell’aprire i lavori il Presidente del Consorzio di gestione  Gianni Pensabene ha ricordato che “quando partì il progetto di Ecolandia, nella piazza d’armi si sversava il pastaccio della lavorazione degli agrumi”. Adesso negli stessi spazi, si gioca, si studia e si sperimenta socialità.

A dialogare con l’autore il giornalista Michele Albanese, esperto per vicende personali e inchieste della malapianta della ndrangheta della Piana. “Stasera cerchiamo di fare un viaggio non slegato da quanto condiviso precedentemente con Vito Teti – ha esordito Albanese -. La condizione per poter restare è cambiare questa terra. Il procuratore da anni ci stimola al cambiamento delle coscienze e non alla semplice nostalgia”. Col suo stile asciutto e magnetico Gratteri è partito da lontano. Ben prima dell’unità d’Italia la picciotteria veniva legittimata dall’elegante aristocrazia terriera come strumento di guerre con i vicini di latifondo e di risoluzione di controversie. Così facendo, agli occhi del popolino, assumevano autorità. Erano loro i tutori dell’ordine e non i “reali carabinieri”. Ma facciamo un salto in avanti nel tempo fino al summit di Montalto del 1969 quando 150 capicosca si riuniscono e riaffermano l’unitarietà della ‘ndrangheta. Con una soffiata vengono arrestati e condannati. Ma la Corte d’appello di Reggio Calabria ribalta la sentenza di primo grado e stabilisce il “liberi tutti”. “Da allora – riflette Gratteri – dovranno passare altri 40 anni prima che si torni a definire la ‘ndrangheta come un organismo unitario”.

Altri passaggi fondamentali: l’accreditamento transnazionale come broker della cocaina in Europa e l’ingresso nelle logge deviate della Massoneria: “non è un caso che in Calabria ci sia la più alta densità di logge massoniche”. Sottolinea il procuratore. In quelle deviate si ritrovano ‘ndranghetisti, professionisti e uomini delle istituzioni. A legarli sete di denaro e di potere. Luoghi di concertazione in cui “decidere se si deve fare un’opera pubblica” prima ancora di stabilire chi deve farla. E poi ci sono le guerre e le crisi europee viste come grandi occasioni di business: “prendiamo la guerra in Bosnia. La gente aveva sepolti nel giardino non solo i propri cari uccisi dai cecchini ma anche un vasto campionario di armi”. Alla fine della guerra gli emissari delle cosche sono andati a fare la spesa. Cosa succede ora in Ucraina? Cosa succederà domani? Gratteri – stimolato dal giornalista – tiene a evidenziare i segnali di speranza che coglie quotidianamente: “fuori dal mio ufficio c’è la fila di persone che vuole parlare con me e anche la folla presente alla presentazione dei miei libri indica che c’è una voglia di conoscere e di parlare. Per non parlare poi delle imprese che stanno sorgendo e vanno avanti nonostante tutto, come quell’azienda che ho visitato e che, lavorando su tre turni produce e commercializza tonnellate di agrumi con il nord Europa”.

Persone che sanno fare impresa, che vogliono partecipare ma che scontano anni di tradimenti e colpi bassi. Da qui un’istintiva sfiducia che deve essere scardinata e sostituita con un nuovo entusiasmo. Il cui profumo si coglieva con forza mentre scendeva un bellissimo tramonto sullo Stretto di Messina e il cielo sopra Ecolandia si ammantava di stelle.