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I bambini in cucina

La cucina ed il cibo diventano occasioni speciali per mettere in gioco azioni educative in grado di stimolare lo sviluppo psico-fisico del bambino, la sua autonomia, la sua crescita e il suo bagaglio culturale!

Adoperarsi in lavori manuali vuol dire saper creare fisicamente qualcosa, vuol dire “saper fare”, l’abilità nelle dita si costruisce lentamente, ma deve anche essere stimolata e incentivata. Il bambino, così, inizia a conquistare autonomia emotiva, sviluppa un particolare senso motorio ed una profonda conoscenza di sè, socializza e rafforza lo sviluppo cognitivo.

Ci si avvicina ad un consumo corretto e consapevole, che comprende anche la capacità, attraverso lo stimolo all’uso della fantasia, di riciclare e riutilizzare alcuni materiali o imballaggi o avanzi. Trovare la giusta concentrazione e l’attenzione in sè e con gli altri attraverso la condivisione di un progetto comune.

I bambini per apprendere e costruire le loro competenze, devono poter fare e provare piacere nel fare, ripetere le esperienze, sperimentare la loro creatività il più possibile. Il lato davvero positivo dei laboratori di cucina è che si conquistano delle competenze estremamente importanti per la costruzione dell’autonomia e dell’autostima, perché di fatto le competenze permettono di passare dalla conoscenza, cioè il sapere, all’abilità, alla capacità, cioè il saper fare, che si raggiunge attraverso il fare esperienze e da lì si arriva al saper essere.

Attraverso i laboratori di cucina i bambini imparano a riconoscere e ad assaggiare un piatto o un cibo usando non solo il gusto ma anche gli altri organi di senso: la vista per distinguere i colori da crudo a cotto e le forme degli alimenti; l’olfatto per riconoscere i profumi o gli odori; il tatto, toccando la diversa consistenza tra il cibo crudo e cotto, l’udito, perché alcuni cibi croccano.