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Photòpia: le mostre

PHOTÒPIA

Festival della Fotografia di paesaggio. Mostre, seminari, presentazioni, workshop, letture portfolio e premiazioni.

 

Le mostre

Ricardo Cases, con il progetto El porqué de las naranjas, serie fotografica che prende come punto di partenza l’albero di arance (naranjas), simbolo del Levante, e più precisamente il suo colore, per creare una narrazione che consente di catturare le idiosincrasie di quell’area geografica. Un ritratto dello spirito del Levante che è un ritratto dell’intera Spagna. ricardocases.es

Tommaso Tanini, con il progetto H. said he loved us, risultato di tre anni di viaggi e ricerche in Germania, che parte dallo studio del Ministero per la Sicurezza di Stato nell’ex Germania Est (Stasi), per esplorare in chiave più universale le condizioni di ansia e tensione date dal vivere in uno stato di costante sospetto e diffidenza. Il lavoro di Tommaso Tanini è una personale allegoria di autoritarismo e repressione che si muove oltre i confini dello specifico evento storico. discipulaeditions.com

PanAut Collective, gruppo di giovani autori e fotografi di diverse nazionalità – che fa parte del progetto The Third Island -, con In quarta persona, osservazione dinamica e critica della storia recente della Calabria come cifra ideale nell’esplorazione visiva del suo presente. Lo spazio geografico viene mappato, attraversato e rielaborato come un mosaico di esperienze personali e collettive, che dalle specificità di un paesaggio – calabrese, ma di tanti Sud – ci racconta la complessa stratificazione antropologica, politica ed ambientale del nostro paese. panautcollective.tumblr.com

Giovanni Troilo, con La Villenoire – The Dark Heart of Europe, chiacchierato progetto al World Press Photo 2015, sulla cittadina belga di Charleroi, che invita a guardare nel cuore dell’Europa per osservarne la regressione del benessere sociale, la mancanza di un’identità condivisa ed il crescente disagio sociale, fenomeni che, a livello più ampio, attraversano tutta l’Europa. www.giovannitroilo.com

Federico Clavarino, con Italia o Italia, labirinto di frammenti, sagome, scorci, in un’Italia misteriosa. Una sorta di immobilità permea ogni fotografia, che trasforma ciò che è ritratto in uno spazio disabitato. Eppure, tutti questi frammenti sono impregnati di umanità. federicoclavarino.com

Arianna Arcara, con il progetto Post Focum dedicato alla Sardegna ed allo storico fenomeno degli incendi boschivi. Non una calamità naturale, ma un fenomeno che nella maggioranza dei casi è riconducibile, direttamente o indirettamente, all’azione negativa dell’uomo.

Se in questo interagire fra uomo e natura si ritrova, a volte, un aspetto di magnificenza, molto più spesso ritroviamo quello del degrado, che diventa il luogo dove le ferite impresse dall’uomo al paesaggio ritornano sull’uomo. www.cesura.it

Alessandro Penso con immagini tratte da Lesbos, lavoro sui rifugiati e migranti approdati sull’isola greca, Lost Generation, dedicato alla storia dei giovani migranti minorenni in fuga dal loro paese di origine e che cercano di entrare in Europa attraverso la Grecia, e Refugees in Bulgaria, che affronta il tema della crescita del flusso di migranti in una Bulgaria, colta impreparata, principalmente a causa della guerra in Siria. www.alessandropenso.com

Dalla collaborazione con CRAC e Planar, la mostra The Third Island – dall’8 aprile a Lamezia Terme -, progetto di ricerca documentaria, primo capitolo dell’Osservatorio Internazionale sulle Grandi Opere, che sceglie come campo di indagine il territorio calabrese.

La campagna fotografica è stata condotta da 11 fotografi e fotografe accompagnati nel loro lavoro da giornalisti, attivisti, imprenditori locali, durante un anno si sono alternati, percorrendo il territorio calabrese raccogliendo testimonianze, storie e paesaggi. https://www.facebook.com/CRAC